Dieta per il gruppo sanguigno 0

Alla continua ricerca di sostitutivi del mio amato pane e desiderata pasta, per non parlare della pizza che amo tanto quanto mi fa star male, continuano gli esperimenti culinari.

Da circa un mese ho cambiato il mio tipo di alimentazione. Non è una dieta dimagrante, anche se tra i vari obiettivi c’è anche quello, bensì una ricerca di alimentazione sana e depurativa.

Avendo un carattere ipersensibile soffro di tutte quelle patologie collegate all’umore: gastrite, colite, ernia iatale, ritenzione idrica ( questa magari è più “femminile” ma la inserisco comunque nel calderone) ecc. ecc.

Stufa di tutto ciò, dopo aver provato quasi tutte le diete in circolazione, sono approdata alla versione italiana della dieta del gruppo sanguigno, il mio è del gruppo 0 per l’appunto. ” La dieta del gruppo sanguigno è un tipo di alimentazione ideato da Peter D’Adamo, un medico naturopata, riassunta nel suo libro Eat Right 4 Your Type. D’Adamo sostiene che il sistema sanguigno AB0 sarebbe a suo dire il principale fattore che determina una dieta salutare, e promuove diverse diete per i diversi gruppi sanguigni: A, B, AB, 0. All’interno del suo libro, D’Adamo cita dei biochimici e glicobiologi che hanno fatto studi sui gruppi sanguigni”.

La mia curiosità ed attuale applicazione è rivolta al metodo suggerito dal Dottor Mozzi che con D’Adamo ha molti punti di contatto.

Ad ogni ricetta provata e riuscita, approfondirò l’argomento.

Ieri ho provato la Farinata Genovese. Ho eseguito alla lettera la ricetta riportata sulla confezione, premetto che non amo i ceci e quindi suppongo neppure la farinata ma essendo un alimento concesso al gruppo 0 era doveroso almeno provarci.

Ingredienti:

500 gr. di farina di ceci
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
1,5 lt. di acqua
aromi a piacere

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In una ciotola capiente diluire poco a poco la farina di ceci con un litro e mezzo di acqua fredda, sciogliendo eventuali grumi.

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Salare e far riposare per almeno 3 ore.

Schiumare, ( a questo punto mi sono trovata in difficoltà perchè la schiuma che vedete nella foto al momento della salatura non c’era più dopo le tre ore quindi questa operazione, che suppongo importante, è mancata ma non sò se ha pregiudicato il sapore finale considerando che non conosco il gusto della farinata).

Mescolare con due o tre cucchiai di olio e versare in una larga teglia da forno con i bordi bassi e ben unta, in modo che venga non più alta di 2 cm.

( Anche qui ho personalizzato, non avendo la teglia descritta ho versato parte del composto in 3 piccole teglie in ceramica versandone abbastanza)

 

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Il restante l’ho versato in una teglia per la lasagna ma in proporzione inferiore così da risultare più basso.

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La prima versione è piaciuta a mio marito, la seconda è stata la più simile alla farinata originale.
Infornate a 200° fino a che avrà preso un bel colore dorato, come si vede dall’ultima foto.

Stasera ho cenato con cubetti di farinata cosparsi di formaggio di soia avvolti in bresaola di tacchino…sono bastati pochi di questi involtini per darmi una piacevolissima sensazione di sazietà.

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